Mettete da parte le barrette proteiche dal sapore di cartone pressato e dimenticate per un attimo i sacrosanti principi della nutrizione sportiva che vi impongono carboidrati complessi e idratazione bilanciata, perché questa giornata è un inno sconsiderato al picco glicemico violento e immediato. Oggi celebriamo quel momento estatico in cui il glucosio entra in circolo trasformando le gambe in pistoni iperattivi e il cervello in una pallina da flipper impazzita, spingendovi a correre dietro al disco con l'energia chimica dei coloranti artificiali e della gelatina industriale. Preparatevi a godere di questa iperattività zuccherina finché dura, prima che l'inevitabile calo fisiologico vi faccia crollare a bordo campo come sacchi vuoti, lasciandovi solo il ricordo di una scarica di adrenalina e un appuntamento urgente dal dentista.

Sono i veri giganti del sacchetto, le bistecche del mondo dolciario che si distinguono per quella loro ingegneria a doppio strato che rasenta la perfezione strutturale: una corazza superiore lucida e tenace che oppone una fiera resistenza al morso, e quella pancia bianca spugnosa sottostante che è probabilmente la cosa più buona mai concepita dalla chimica alimentare. Non sono semplici dolciumi da buttare giù distrattamente tra un punto e l'altro, ma rappresentano una sfida fisica che richiede impegno e dedizione mandibolare, offrendo quella soddisfazione piena e corposa che si prova solo quando si addenta qualcosa di sostanzioso, godendosi una consistenza gommosa che non cede subito ma vi costringe a lavorare fino all'ultimo respiro.


Siamo di fronte a un vero e proprio inganno sensoriale, un paradosso culinario dove l'occhio vede una colazione salata e unta da tavola calda mentre il palato viene travolto da un'ondata di dolcezza sintetica che sa vagamente di arancia e vaniglia. L'uovo fritto gommoso è un classico inspiegabile caratterizzato da un bianco scivoloso e tremolante che minaccia di sgusciare via dalle dita in qualsiasi momento, e da un tuorlo centrale più denso che racchiude tutto il sapore, rappresentando l'apoteosi del disordine alimentare e la scelta prediletta di chi non ha paura di sporcarsi le mani con qualcosa che sfida ogni logica della natura e del buon gusto.


L'oggetto più divisivo della storia umana, capace di scatenare discussioni infinite al pari di una chiamata di fallo contestata durante uno universe, perché la liquirizia non è una semplice caramella ma una presa di posizione esistenziale che non ammette sfumature: o la si ama con devozione assoluta o la si odia con tutto il cuore. Il vero scisma che spacca la società in due fazioni inconciliabili sta però nel metodo di consumo: da una parte i puristi pazienti che la srotolano lentamente trasformandola in un filo infinito, godendosi l'attesa e la strategia, e dall'altra i barbari istintivi che la mordono intera azzannando la spirale senza pietà, incuranti del fatto che quel nero appiccicoso rimarrà cementato sui denti per tutto il resto della serata.


I veterani indiscussi, l'unità di misura internazionale della felicità gommosa che basano la loro forza non sulla stazza del singolo individuo ma sulla potenza schiacciante del numero, dato che nessuno ha mai mangiato un orsetto da solo ma sempre a manciate intere e multicolori. Sono il simbolo della resilienza fisica assoluta perché potete schiacciarli, tirarli, allungarli all'infinito o calpestarli nella foga del momento, ma alla fine torneranno sempre alla loro forma originale pronti a rimbalzare tra i vostri denti, esattamente come quei giocatori inossidabili che sembrano fatti di gomma e che, non importa quante volte finiscano a terra, si rialzano sempre pronti a scattare ancora.

E la 1^ Giornata è andata in archivio: come da pronostico le Liquirizie hanno dominato, imponendosi come caramella più buona.
Già diverse le assenze in questa prima giornata, con malus che fioccano, ma distribuite equamente (almeno nel numero): 2 per squadra.
Le butte disegnano queste semifinali: Liquirizie vs Orsetti e Uova vs Coccodrilli; le 2 squadre sulla carta più forti si potranno scontrare solo in finale.
Da segnalare il Jolly giocato da tutte le Liquirizie presenti.
Le semifinali vanno entrambe come da copione, con Uova e Liquirizie che passeggiano sugli avversari. Nota di colore: la presenza di una GoPro (sulla testa di Zava) che speriamo ci possa fornire degli highlights prossimamente.
In finale vanno quindi Liquirizie vs Uova, mentre per il 3°/4° posto se la vedono Coccodrilli vs Orsetti.
La finalina è una partita dove dagli spalti si notano più le cose sbagliate che quelle giuste, da segnalare però un Callahan di Zava e un suo intercetto particolarmente bello che gli valgono un bonus +1.
Alla fine ad avere la meglio sono gli Orsetti, che condannano i Coccodrilli a raccogliere il campo e a rimontarlo mercoledì.
In finale, invece, le Liquirizie non sprecano i Jolly e portano a casa il bottino pieno, imponendosi fin da subito sulle Uova, che provano a rimanere in partita ma sono condannate alla sconfitta dalle troppe scelte sbagliate dei singoli.